Capire la luce
Con questo post, primo di una serie di cinque, cercheremo di capire la luce, in termini di comprendere che tipo di luce possiamo generalmente aspettarci in viaggio, in relazione della nostra destinazione.
Affronteremo la luce tropicale, la luce alle medie latitudini, la luce deiclimi artici e montani e la luce dei climi secchi.
Fotografare significa scrivere con la luce e conoscere la qualità della materia prima è certo un vantaggio che non possiamo pensare di non prendere in considerazione.
Già dalle prime esperienze di fotografia di viaggio, vi renderete immediatamente come certi paesi hanno quella certa luce.
Pensate, ad esempio, alla luce di un tramonto africano e a come sia diversa da un tramonto in Patagonia o a Milano.
Naturalmente dipende tutto dall’angolo di incidenza del nostro astro preferito: il sole e di come i suoi raggi illuminano la nostra scena.
La regola delle golden hours e delle blue hours, naturalmente, vale ovunque, ma un fotografo attento è in grado di capire immediatamente come sia diversa la luce alle diverse latitudini del mondo – per magari trovandoci alla stessa ora relativa.
La qualità della luce ambiente dipendono essenzialmente dal clima e dal periodo dell’anno (vicinanza e distanza della terra dal sole).
Impariamo a capire le differenze nella luce che ci illumina e diventeremo fotografi migliori (forse)
Ricordiamoci che le scene che includono molto cielo sono di migliori se scattate nelle blue hours e nelle golden hours – le fasce orarie a cavallo dell’alba e del tramonto. Per cui se avete una piccola intenzione di diventare fotografi di viaggio, preparatevi a saltare molte cene, ad alzarvi nel cuore della notte, a saltare qualche colazione. Questo è garantito.