Fotografare il Nepal
Nepal: un’occasione che qualsiasi fotografo di viaggio non dovrebbe lasciarsi scappare.
Il piccolo paese incastrato tra Tibet e India mi ha affascinato dalla prima volta che ci ho messo piede, e da quella volta, ci sono tornato molte altre, vedendolo cambiare.
Il Nepal è un paese piccolo, ma offre numerosi spunti per la nostra fotografia, soprattutto gli scenari mozzafiato dell’Himalaya – ma non lasciamoci ingannare, nella piccola neo-repubblica nepalese, c’è davvero molto che possiamo scattare.
Cominciamo da Kathmandu. Kathamndu è la capitale del Nepal e la portare il paese, se ci arriviamo volando. La città assomiglia soltanto vagamente alle megalopoli indiane, Kathmandu non è poi molto estesa e le cose da fotografare assolutamente sono tutte a breve distanza dal centro e dal quartiere turistico di Thamel.
Cosa vale la pena fotografare a Kathamandu?
Swayambunath, il tempio delle scimmie, nella parte occidentale della città. Boudhanath, l’enclave tibetana nella parte orientale. E in mezzo, in mezzo le centinaia di stradine della città vecchia, sempre ricche di spunti e di umanità varia.
E poi, alle porte della città, Pashupatinath con ii suoi ghat e i suoi templi.
Naturalmente per cogliere Kathamndu sono sufficienti tre o quattro giorni, più tempo, invece dovremo dedicare per raccontare l’incedibilie natura che offre il Nepal.
Il mio consiglio è documentarsi bene e scegliere un trekking alle propria portata, ce ne sono per tutti i gusti, per tutte le tasche e per tutte la capacità.
Io preferisco il fai da te organizzato sul posto, ma se non siete portati all’avventura o semplicemente non avete troppa voglia di dedicarvi a questa attività, vi consiglio di affidarvi alle numerosissime agenzie, italiane o nepalesi, che si occupano di questo.
Potendo scegliere, prendere qualche settimana per il trekking e organizzativi per partire in aprile o maggio, i mesi migliori per ammirare le vette himalayane e godere dei trekking nepalesi,
Dove andare?
Dipende solo da voi, da cosa volere fotografare e dalla vostra preparazione fisica – alcuni trekking possono essere infatti molto faticosi,
Se avete tempo, vi consiglio il giro dell’Annapurna. Ventotto giorni attraverso la natura imponente del Nepal, dalle foreste subtropicali, ai deserti d’alta montagna, attorno ad uno degli ottomila più affascinanti.
Oppure potrete scegliere la zona dell’Everest e raggiungere il campo base a quota 5200 – l’Everest però lo si fotografa meglio da Kala Pathar, sulla strada del campo base, troppo schiacciato sul ghiacciato del Kombu.
Per i più temerari c’è il Dolpo, una regione remota a nord, oltre il deserto del Mustang. Il Dolpo è un’area molto selvaggia e per attraversarlo sono necessari permessi particolari e la dichiarazione di essere autosufficienti per quanto riguarda gli approvvigionamenti,
A sud, invece, le campagne che confinano con l’India e la riserva nazionale del Chitwan, con i suoi alberi secolari e i suoi elefanti.
Il Nepal resta ancora un paese abbordabile dal punto di vista economico, nonostante negli ultimi anni il costo della vita sia cresciuto molto.
A Kathmandu è possibile trovare tutti i tipi di cucina, grazie al fatto che sia punto di partenza di tutte le spedizioni alpinistiche, avventurandoci in montagna la scelta si riduce di molto – per settimane, attorno all’Annapurna ho mangiato lenticchie, patate e poco altro.
Volare a Kathmandu dall’Italia non è cosa improponibile, soprattutto se lo si prenota per tempo.
Per cui,,, pensateci.