6 consigli per il flash in viaggio

Un piccolo flash, appoggiato su un muretto, sulla sinistra e puntato radente al soggetto, ha permesso di illuminare il bodybuilder e di far risaltare i pesi e il corpo, mantenendo leggibile lo sfondo – quando ormai la sera aveva mangiato molta della luce disponibile
Ecco l’immancabile lista, giusto per dare un breve – ma spero utile – seguito al post precedente dedicato all’impiego del flash.
1.SEPARARE SEMPRE
Non, non è un riminiscenza del latino dividi et impera, ma più semplicemente la prima regola/consiglio da seguire in caso di flash.
Gli speedligh moderni funzionano anche separati dalla slitta della reflex – Canon e Nikon hanno sviluppato complessi sistemi di gestione del flash in remoto via IR che permettono di comandare il flash staccato dalla macchina.
Nel caso questo non fosse possibile, procuriamoci un cavo – soluzione comoda e poco costosa – o un sistema di scatto a radiofrequenza – soluzione decisamente più costosa.
Il senso ultimo, però, resta quello: separare il flash dalla macchina. Evitare di illuminare il soggetto con il flash montato direttamente sulla macchina e puntato parallelamente all’obiettivo.
2.RIMBALZARE, SE NON SI PUÒ SEPARARE
Non possediamo un cavetto per separare il flash, non possediamo nemmeno un comando remoto e non conosciamo il sistema di gestione dei flash… cerchiamo pareti, muri e soffitti (bianchi) sui quali far rimbalzare la luce del flash, che, in questo modo, raggiungerà il sosggetto smorzata e non in modo diretto.
Se ci troviamo in un luogo all’aria aperta, piuttosto che puntare la testa del flash direttamente, alziamola al massimo e tiriamo fuori il cartoncino che di solito alloggia nella testa, rimbalzerà un po’ del fascio di luce verso il soggetto.
3.NO AL FLASH DIRETTO E NUDO.
Si spiega da sola. Esistono molti strumenti per modificare la luce cruda del flahs: piccoli bank, palle semi-opache, coni e altro.
Hanno la funzione di addolcire la luce cruda del flash e di eliminare parzialmente le ombre più dure e fastidiose.
Qui un link ad uno dei tanti produttori, Lumiquest.
Se non possediamo nulla di tutto ciò, almeno montiamo il dome – cupoletta di plastica semitrasparente che di solito viene venduta con lo speedlight.
4.TTL SIGNIFICA LAMPO DI RIEMPIMENTO PERFETTO
La modalità TTL funziona in simbiosi con la nostra macchina. Legge la luce attraverso l’obiettivo – TTL, Through The Lens – e tiene conto del diaframma impostato e della distanza del soggetto.
Il software della nostra macchina è impostato per fare in modo che se si usa il TTL, il lampo del flash si integri perfettamente con la luce esistente della scena.
5.COMPENSARE, COMPENSARE, COMPENSARE
La compensazione, sia totale, sia flash, è uno strumento importante. Se lavoriamo in TTL e in priorità di diaframma, possiamo forzare l’esposizione totale lavorando con la compensazione e chiedere più o meno potenza al flash, con la compensazione flash.
Un esempio: stiamo scattando un ritratto al tramonto, macchina in A e flash in TTL, per rendere il cielo alle spalle più intenso possiamo compensare negativamente di uno o due EV, questo però sottoespone tutta la scena, anche il soggetto illuminato dal flash, che possiamo recuperare, compensando solo compensando il flahs di uno o due EV in positivo. Semplice, no!?
6.PORTIAMOCI SEMPRE QUALCHE BATTERIA IN PIÙ
I flash portatili sono noti per il consumo di batterie, non facciamoci trovare sprovvisti.