5 cose da tenere a mente per scattare ritratti migliori
Ecco cinque consigli pratici per scattare ritratti migliori, il sesto è… scattarne tanti.
- NOI e IL SOGGETTO
Consideriamo sempre attentamente il tipo di relazione che stabiliamo con il soggetto ritratto.
La ripresa è ravvicinata? il campo è stretto? il soggetto è inserito in un contesto?
Ricordiamoci anche che la posizione del punto di ripresa (in relazione al soggetto) è importantissima: un soggetto ripreso dal basso acquisisce importanza, mentre se ripreso dall’alto permette a chi guarda di stabilire un contatto più intimo e diretto. - DISTANZA
La distanza dal soggetto gioca un ruolo fondamentale.
E’ la distanza effettiva – o quella percepita – che ci dà la misura dell’intimità del ritratto.
La distanza di ripresa canonica per un ritratto (testa/spalle) è al massimo di pochi metri e per un ritratto ambientato non arriva quasi mai a superare i cinque. Supponendo di utilizzare un tradizionale ’80mm, la percezione che si ha del soggetto data dalla porzione di spazio occupata all’interno dell’inquadratura, è più o meno sempre la stessa, per cui l’occhio è abituato.
Modificare questa proporzione (distanza/ingombro) può essere motivo di interesse – anche se ciò non significa per forza produrre ritratti migliori. - LA LUCE
Poteva forse mancare!? Ovvio che no!
Pensiamo a che luce vogliamo, prima di scattare. oglio una luce morbida, capace di sottolineare l’armonia del volto? voglio una luce dura? voglio molto contrasto?
Se scattiamo all’esterno, chiediamoci se vogliamo utilizzare la luce calda delle golden hours o chiediamoci se il sole di mezzogiorno, di solito poco utile ai ritratti, non possa essere un fattore che andrà a distinguere i nostri scatti.
Se abbiamo deciso di miscelare flash e luce ambiente, pensiamo prima a che risultato vogliamo ottenere.
Molti fotografi scelgolo la via che associa sempre la stessa tipologia di luce sia flash, sia ambiente – cioè se si trovano a scattare con una luce ambiente morbida, aggiungono sempre un flash morbido, se invece la luce ambiente è dirette e decisa, aggiungono un flesh diretto e deciso. Personalmente non seguo questa regola, preferisco mischiare per ottenere effetti diverisi.
E maggiormente in studio, dove siamo noi a creare la luce. - IL GESTO
Molti di noi costringono il soggetto a pose immobili. E’ una tecnica come un’altra. Io preferisco che il soggetto si muova (senza esagerare), ma che soprattutto parli (anche se a volte i ritratti migliori nascono nelle pause di silenzio).
Un piccolo gesto della mano, uno sguardo abbassato a volte sono quel piccolo dettaglio che fanno diventare un ritratto un piccolo capolavoro.
Impariamo dunque a far parlare i nostri soggetti mentre scattiamo e non distraiamoci mai, neanche quando il soggetto magari parla con altri sul set. Anzi, spesso è dissimulando o fingendo disattenzione che cogliamo i ritratti più intensi, proprio mentre il soggetto non si aspetta di essere ripreso e finalmente abbassa la guardia e si mostra più naturale. Noi però dobbiamo farci cogliere pronti! - POSE BREVI
Ricordiamoci che davvero poche persone, eccezion fatta per le modelle e i modelli professionisti e per gli attori, si sentono davvero a loro agio di fronte alla macchina fotografica.
CERCHIAMO DI MANTENERE IL TEMPO PER SCATTARE UN RITRATTO IL PIU’ BREVE POSSIBILE. Non esasperiamo i nostri soggetti con interminabili sessioni, cerchiamo di essere rapidi e di evitare che il soggetto si stanchi – si stancano più velocemente di quanto noi si possa pensare.
Questo non vuol dire di mollare il colpo prima di essere certi di aver scattato la foto che stiamo cercando, ma semplicemente di imparare ad essere più rapidi con l’aritmetica e con tutto quello che ha a che fare con la tecnica.
2 commenti
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Utilissimo! Grazie!
Prego! un piacere
Walter