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Storytelling: l’elemento umano e i gesti

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Raccontare per immagini non è poi tanto diverso da raccontare per parole.
La grande differenza tra un fotografo e uno scrittore è che mentre lo scrittore può raccontare di qualcosa che ha sentito dire (non è necessario che lui sia sul luogo dei fatti), il fotografo DEVE essere presente per raccontare la sua storia, e questo fa sì che guardando una fotografia, ci immedesimiamo per forza nel punto di vista di chi ha scattato – QUESTO CREA UN CERTO GRADO DI EMPATIA con il fotografo e con il soggetto fotografato.
A maggior ragione il soggetto ritratto è fondamentale.
Se il soggetto mostra un elemento umano, l’empatia di chi guarda aumenta.
Ciò non significa che basti ritrarre una donna o un uomo per garantirsi uno scatto interessante.

Se decidiamo di ritrarre un soggetto umano è bene che si tenga presente che siamo più attirati quando riconosciamo un volto e lo siamo ancora maggiormente quando lo sguardo di chi è ritratto è rivolto a chi guarda.

Una persona ritratta all’interno di una scena assicura una dinamicità maggiore rispetto ad un albero o ad un edificio. Una persona, normalmente, interagisce con il resto degli elementi della scena e questo solletica l’empatia di cui parlavo prima.
Non è necessario ritrarre soggetti umani per intero, spesso, ad esempio, un taglio deciso, un dettaglio, racconta meglio di un campo intero, perché non svela l’intera relazione o aiuta a concentrarsi su ciò che viene riprodotto.

Ricordiamoci, però:  l’inserimento di un elemento umano aiuta a raccontare storie più interessanti. Non è neppure sempre necessario ritrarre soggetti che guardano in macchina, anche se lo sguardo diretto in un ritratto rende il ritratto più diretto ed esplicito.
Le decisioni vanno prese in base al messaggio e al linguaggio che intendiamo usare nella nostra fotografia.

Il lato opposto della medaglia è che includendo un elemento umano NON è una storia che va presa alla leggera, perché suggerisce un’attesa maggiore da parte di chi guarda e disattenderla renderebbe lo scatto decisamente mediocre e così anche la storia che cerchiamo di raccontare.

L’elemento umano non è solamente il volto. Possiamo raccontare storie bellissime senza ritrarre volti, concentrandosi su particolare o gesti.
I gesti evocano emozioni – date uno sguardo agli scatti di Richard Avedon, maestro supremo nel cogliere il gesto.
Il gesto suggerisce azione e l’azione è preferibile alla staticità, a meno che non si stia raccontando per ritratti.
Un sorriso, un gesto, sono attimi, che se colti con capacità, possono costruire storie molto interessanti.

Prendiamo ad esempio la foto d’apertura, racconta una storia chiara, parla immediatamente di un matrimonio e l’elemento umano è predominante, anche se soltanto suggerito. È per questo la storia meno forte? era necessario inquadrare anche il volto dello sposo, per raccontare la storia per intero?
Ognuno faccia i suoi ragioanamenti.

 

Pubblicato da walter meregalli in ottobre 23, 2014

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