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Tornano gli workshop fotografici
Con l’autunno, ritornano gli workshop di fotografia.
La formula è quella che negli anni si è dimostrata vincente: una weekend di giorni di full immersion dedicato ad uno specifico aspetto della fotografia, con due brevi sessioni teoriche al mattino, di circa due ore l’una, e molta pratica sul campo, in gruppo e attraverso esercizi specifici che hanno l’obiettivo di far spiegare ai partecipanti l’argomento affrontato.
Gli workshop prevedono gruppi contenuti, con un massimo di 12 partecipanti, in modo che tutti possano venire seguiti in modo completo.
Gli argomenti degli workshop vanno dalla composizione fotografica, alle tecniche di base, alla street photography, alle tecniche avanzate.
Un particolare interesse è dedicato allo story telling fotografico: l’arte di raccontare attraverso le immagini, che viene trattata in un workshop di quattro giornate complessive (due weekend).
Il primo workshop si terrà a Milano, il 17 e 18 ottobre ed è dedicato alla composizione fotografica.
Qui trovate tutte le informazioni relative al workshop e anche il modulo per iscriversi.
Phototour possibili: Marrakech e il deserto del Sahara

Concentrandosi nell’area di Marrakech e dell’Atlante, è possibile buttarsi in un phototour davvero memorabile e tutto nel tempo abbordabile di quattro o cinque giorni.Tappa obbligata Marrakech.
La medina, ed in particolar modo la grande piazza Jema El Fna, è il fulcro della vita di Marrakech.
Portatevi un grandangolo e un teleobiettivo, oltre al solito obiettivo normale. La piazza si trasforma con il passare delle ore. Calma alle 8 del mattino, si tramuta in un brulilcare di piccoli ristoranti all’aperto e carretti che vendono spremuta d’arancia fino a tarda notte. Di sera fermata obbligatoria su una delle terrazze dei numerosi caffè che si affacciano sulla grande piazza – portatevi un cavalletto, che non guasta.
Ovvio che tutto quello che accade all’interno del perimetro di Jema El Fna vale per lo meno uno scatto: il venditore di incensi, l’incantatore di serpenti, l’uomo che vende le lumache cotte, i ragazzi che si litigano (amabilmente e chiassosamente) i turisti, perché questi cenino al loro ristorantino sotto la tenda, nel mezzo della piazza.
Tutto è colore e tutto è fotografia.
Dalla piazza ci si può avventura nei souk (mercati).
Sono quasi tutti coperti e quindi è necessario un obiettivo veloce e non aver timore di pompare gli ISO.
Gli scorci e le possibilità sono senza fine. Per oltre dodici di ininterrotto mercato, potrete cogliere espressioni e dettagli che sembrano arrivare da un tempo lontanissimi.
Attenzione: prima di scattare un ritratto, chiedete sempre il permesso.
Via verso il Sahara.
Dopo un primo giorno di acclimatamento al Marocco, via, in jeep verso il Sahara, direzione Merzouga.
Ouarzazate è la città più grande, lasciata Marrakech e imboccata la strada che, attraverso le montagne dell’Atlante, vi porta verso il deserto. Vale la pena fermarsi, ma soltanto per passarci la notte e ripartire carichi.
Fotograficamente parlando, la valle del Draa, che costeggia la strada per il deserto, offre, canyon di argilla rossa, campi verdissimi, colline dolci, tornite dal vento. Fatevi trovare pronti e sulla strada o all’alba.
E poi… poi il deserto del Sahara.
Lasciate la vostra jeep a Merzouga e affittate un passaggio in dromedario, prenotate almeno una notte in un campo tendato al confine con l’Algeria, passerete uno dei momenti più incredibili della vostra vita
Fate in modo di mettervi in sella al dromedario due ore e mezzo prima del tramonto, in modo da non perdere lo spettacolo mozzafiato del sole che scompare dietro il profilo delle dune.
Poi, con addosso qualcosa di caldo, montate le vostre macchine fotografiche su un cavalletto e puntate il vostro 18mm al cielo. Che lo spettacolo abbia inizio. E di puro spettacolo si tratta. Le stelle si prendono il palcoscenico e tornerete a casa con scatti davvero potenti.
Dove stare.
Marrakech offre sistemazioni di tutti i tipi e per tutte le tasche. Io consiglio di alloggiare in un riad all’interno della medina, ce ne sono a centinaia.
Lungo la strada che porta al deserto del Sahara, troverete numerosissimi posti dove fermarvi e non pensiate che il fatto di lasciarsi la città alle spalle significhi per forza doversi adattare a passare la notte in luoghi poco convenienti.
Anche la zona di Merzouga offre sistemazioni alla portata di tutte le tasche: riad principeschi, con piscina e bagni termali (potreste anche incappare in Brad Pitt, se siete fortunati) e sistemazioni presso famiglie nomadi berbere, con le quali condividere casa e tradizioni. Sta a voi.
Discrezione, sempre
I marocchini sono un popolo molto disponibile e tollerante – questo almeno nella media. A Marrakech sono quasi tutti abituati ad avere a che fare con turisti provenienti dai vari paesi del mondo, per cui la gente, soprattutto della medina, parla, oltre al francese, un po’ di inglese, spagnolo e italiano.
E’ possibile fotografare gli uomini, chiedendo loro il permesso prima, che di solito accordano.
Le donne non si lasciano fotografare, a meno che qualcuno del luogo non interceda per voi: non insistete.
Se proprio dovete rubare un’immagine, fatelo velocemente e che davvero valga la pena: è un’azione che non viene vista di buon occhio dalla popolazione locale e vi giudicheranno immediatamente poco corretti e per nulla graditi.
Come arrivare e quando andare
Marrakech è raggiungibile quasi sempre senza scalo dai maggiori aeroporti italiani. Da Roma e Milano partono voli low cost con tariffe che possono anche aggirarsi attorno ai 100 andata e ritorno, su questi voli molto spesso il bagagli da stiva si paga a parte, sinceratevi su quali sono i limiti di peso e di numero consentiti per persona e viaggiate SEMPRE con tutta la vostra attrezzatura in uno zaino che imbarcherete con voi.
Marzo, aprile, settembre e ottobre sono i mesi migliori per pianificare un photo tour a Marrakeche e nel deserto del Sahara. Dicembre può presentare un’escursione termica notevole tra la notte e il giorno, soprattutto nel deserto, e in più sulla strada che attraversa l’Atlante c’è pericolo di neve.
L’estate è molto calda – anche se secca – e può risultare piuttosto fastidiosa, inoltre i campi della valle del Draa si trasformano in erba secca (!).
Non siate pigri, il Marocco vi aspetta… inshallah.
Phototour possibili: Siena e dintorni
Come non pensare alla zona circostante Siena?
Non si può.
Ed ecco un phototour possibile.
Basta un weekend lungo, ad esempio da giovedì a domenica, per immortalare una delle zone più belle d’Italia.
Sto parlando di quell’area di Toscana a sud di Firenze, tra Siena – appunto – e il mar Tirreno.
Gli amanti della fotografia di paesaggio non possono non pagar pegno a questa zona incantevole d’Italia. Colline dal profilo dolce si alternano a piane, borghi medievali fanno a gara ad attirare l’attenzione di chi attraversa la zona.
A Siena.
Siena, di per sé, vale la pena della trasferta.
Preparatevi a condividerla con un esercito di turisti più o meno tutto l’anno – in particolar modo attorno a ferragosto quando si tiene il famoso palio omonimo. Questo non deve però farvi gettare la spugna, ma deve invece spronarvi a cercare nuove inquadature e scatti più nostri.
Siena è conosciuta in tutto il mondo per il patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Il centro è un’opera d’arte a cielo aperto e la maggior parte degli scorci fotografici li troveremo circoscritti al suo interno.
Prepariamoci a camminare, perché gran parte delle cose da vedere si trovano all’interno del centro storico in aree a traffico limitato o isole pedonali.
Piazza del Campo non può mancare. Centralissima sede del palio, simbolo della città con la Torre del Mangia e il Palazzo Pubblico. Neppure il Duomo, a pochi passi dalla piazza, può mancare, con il suo stile romanico gotico, così comune nella Toscana medievale.
GIrovagando senza meta per i vicoli del centro storico, non mancheranno gli spunti fotografici interessanti.
Fuori Siena.
Monteriggioni non può mancare dalla nostra lista.
Monteriggioni è una cittadina minuscola ad una ventina di chilometri da Siena, famossa per le mura che la cingono e per il profilo che queste mura conferiscono al paese.
La campagna attorno a Monteriggioni pare un dipinto, tanto è bella e suggestiva. Calda e bruciata in estate, rigogliosa in primavera, di un fascino particolare anche in inverno, sembra invitare il fotografo a fermarsi e a puntare il suo grandangolo sulla piana che si stende ai suoi piedi.
A nord di Monteriggioni, uno degli ultimi paese della valle del Chianti, Castellina in Chianti, e se ci arrivate da Monteriggioni, vi consiglio di farlo prendendo la SP 51 da Castellina Scalo, vi troverete nel cuore tipico della Toscana, con a disposizione un panorama mozzafiato.
Volterra è un’altra meta interessante. Più piccola di Siena, più raccolta, ma altrettanto bella da visitare e, naturalmente, fotografare. Interessante anche tutta l’industria che ruota attorno alla lavorazione dell’alabastro – per un fotografo volenteroso, si apre una bellissima storia, che va dalla produzione, alla vendita di manufatti in alabastro, passando per la lavorazione.
Scendendo poi verso il mare, verso ovest, si può fare una capatina ad una delle spiagge più singolari del litorale toscano, le Spiagge Bianche di Rosignano Solvay, dove gli scarichi – innocui – della vicina Solvay, colorano le acqe di un turchese intenso e di un azzurro, sbiancando la spiaggia a livelli di Maldive.
Tra Collesalvetti e Lorenzana, a nord di Rosignano, potrete invece ritrovare le colline del Mulino Bianco, e cimentarvi con i panorami tipicamente toscani – collina, cipresso e casale, tanto per intenderci. Il muliino della famosa marca di merendine e biscotti si trova a Chiusdino ed l’agriturismo Mulino delle Pile.
Quando andare e dove stare
La primavera inoltrata è sicuramente la stagione migliore. Troverete il verde dei campi al massimo del suo splendore e il caldo non sarà opprimente.
Le sistemazioni sono davvero innumerevoli. Si può andare dal casale ricondizionato a relais di lusso, al bed and breakfast con vista sulla Torre del Mangia, all’agriturismo spartano, dove il proprietario vi servirà latte appena munto per colazione e vi inviterà a raccogliere le uova delle sue galline. Tutto dipende dal vostro budget.
Come arrivarci
In auto, da nord, si può lascare l’A1 a Firenze e prendere il raccordo autostradale Firenze-Siena. Da sud, invece, sempre dall’A1, uscendo Valdichiana, si può predere il raccordo Siena-Bettole.
Per chi arriva dal litorale tirrenico, l’uscita è Rosignano.
Photo tour possibili: Provenza
Facciamo un salto oltre frontiera e spostiamoci in Francia, in Provenza, per la precisione.
La Provenza è una regione nel sud della Francia molto estesa e un po’ i francesi ci giocano.
Grosso modo questa è la Provenza:
Come potete vedere la zona è piuttosto vasta e dal punto di vista paesaggistico molto diversa.
Dal punto di vista fotografico la Provenza è uno spunto interessantissimo per quattro o cinque giorni, certamente, per trarre il massimo è necessario circoscrivere l’area che si estende esplorare.
Luberon e Avignone, la città dei Papi
La mia esperienza mi suggerisce di concentrarsi nella zona tra Avignone, Arles e Aix-en-Provenve: il Luberon.
Il Luberon, fotograficamente parlando questa zona offre davvero una perfetta sintesi della Provenza – eccezion fatta per il mare, naturalmente.
Il mio consiglio è quello di dedicare uno o due giorni ad Avignone e poi spostarsi verso Aix-en-Provence o verso Apt.
Il centro di Avignone è davvero incantevole e non si può non includerla nel nostro photo tour.
Il Palazzo dei Papi, il Ponte sul Rodano, la Piazza dell’Orologio… sono solo alcuni spunti che offre Avignone, per non parlare dei numerosi localini che si affacciano sulle piazzette e sulle viuzze del centro.
Lavanda e girasoli
Spostandoci poi verso est, si entra nel paradiso della lavanda.
I campi di lavanda sono un soggetto spettacolare, per colori e regolarità. Attenzione! La lavanda è in fiore nel mese di giugno, per cui se vorrete tornare a casa con dei buoni scatti, fate in modo di non arrivare troppo tardi, la zona è piuttosto calda e il sole secca la lavanda sui campi.
Nello stesso periodo, giugno/luglio, si può ammirare anche lo spettacolo dei campi di girasole, che di solito si alternano a quelli di lavanda.
Basterà guidare lungo una provinciale qualunque tra Apt, Salon e St. Remy per portarsi a casa scatti indimenticabili.
Scorci di paese
Tavolini che si affacciano alla piazza, fontane, negozi che vendono fiori, olio e saponi alla lavanda, fontanelle, anziani e giovani che giocano alla boule, le tradizionali bocce della Francia del sud… i paesi della Provenza sono ricchi di questi spunti.
Naturalmente ogni paese ha le sue caratteristiche, ma i tratti in comuni sono moltissimi, ecco alcuni che vale la pena di vedere e fotografare.
- Gordes
- Bonnieux
- Salon-de-Provence
- Lorumarin
- Isle-sur-la-Sorgue
- Roussillon
Quest’ultima, Roussillon, offre una interessantissima parentesi al paesaggio tipico provenzale con un canyon di ocra che vi lascerà senza fiato, oltre che a darvi qualche spunto fotografico diverso.
Quando andarci e come arrivarci
Il periodo migliore è la tarda primavera e il principio dell’estate: il clima è asciutto, ma le temperature non raggiungono i picchi di agosto e il paesaggio risplende.
Arrivare in provenza è semplice. In auto, da Ventimiglia, lungo l’autostrada che costeggia il mare. In aereo, arrivando a Marsiglia e da lì affittando un’auto.
In Provenza si possono trovare sistemazioni per ogni tasca, vi consiglio di fare molta attenzione, è facile incappare in graziose locande, che della locanda di certo non hanno il prezzo.
Come per l’alloggio, anche pranzo e cena possono andare dalla semplice baguette con burro e jambon seduti ai tavolini di un bar in piazza, ad una cena elegante al lume di candela a base di petto d’anatra al miele e Chateaunouf du Pap – rosso superbo che viene imbottigliato, a caro prezzo, nell’omonimo paese a pochi chilometri da Avignone.
Photo tour possibili: il Monferrato e le Langhe
Terre di dolci colline, terre di vini pregiati e di nocciole, terre di gente schietta… terre di fotografie.
Ecco un secondo Photo Tour possibile, dopo quello dedicato alla Tuscia.
Il Monferrato è quella parte di Piemonte che si affaccia a Lombardia e Liguria – suddiviso in tre grandi aree Basso Monferrato, attorno a Casale, Monferrato Astigiano e Alto Monferrato, verso sud, verso la Val Bormida.
Mentre le Langhe sono quella porzione di Piemonte a cavallo tra la provincia di Cuneo e di Asti, ideale proseguimento verso ovest del Monferrato.
Vicinissime a Torino, raggiungibili da Milano con un trasferimento di al massimo due ore e da Genova in meno di un’ora, Langhe e Monferrato offrono spunti fotografici molto interessanti. Il territorio si sviluppa attrtaverso colline dai pendii dolci, che si stemperano nella pianura a est e si increspano verso nord.
Denominatore comune della campagna monferrina e delle langhe sono gli interminabili filari di vite, che offrono un pattern molto creativo all’occhio del fotografo.
Vigneti, borghi medioevali e piccoli paesi dal tipico sapore provinciale di fine ottocento, con tutta la loro sobria eleganza, tratto che contraddistingue il serioso Piemonte sabaudo. Un tavolozza di idee coerenti per il fotografo che, scegliendo di fare base in uno dei capoluoghi delle due regioni, o in uno dei paesi principali, può facilmente muoversi e in un paio di giorni fare ritorno con un bell’archivio di fotografie.
Il periodo più suggestivo per fotografare le Langhe e il Monferrato è senza ombra di dubbio il finire dell’estate e l’autunno.
All’approssimarsi dell’autunno e durante tutta la stagione, le mattine di sole del Monferrato e delle Langhe si ammantano di suggestiva bruma, dalla quale spuntano i filari dei vigneti o i profili delle colline e dei borghi.
Per altro, durante il periodo della vendemmia, fine estate appunto, è possibile incappare in situazioni uniche e molto interessanti dal punto di vista fotografico.
Informandosi per tempo, è anche possibile visitare le cantine della zona – alcune, soprattutto più piccole, prendendo accordi prima e specificandone l’eventuale utilizzo, permettono anche di fotografare al loro interno.
I piccoli paesi offrono scorci deliziosi e situazioni che sembrano uscire dalle pagine del libro Cuore, con volti contadini segnati da sole e lavoro.
La piazza è il fulcro dei paesi e, se cercate volti e personaggi, non potete non sedervi in una delle piazze centrali dei piccoli borghi e dei paesi di provincia delle Langhe e del Monferrato la domenica mattina prima di pranzo ed assistere al comparire di attori usciti da cannovacci di altri tempi.
Naturalmente si mangia piuttosto bene ovunque, ma soprattutto si beve in modo egregio e questi due aspetti fanno già propendere per pianificare una due giorni fotografica piemontese.
Le sistemazioni alberghiere vanno da strutture da 35/40 euro la notte a relais super lusso con spa e il massimo del lusso, tutto dipende dal vostro budget e dal tipo di photo tour abbiate in mente.